I gatti, a differenza dei grandi felini, sono in grado di fare le fusa continuativamente anche respirando a bocca chiusa.
I grossi felini (leoni, tigri, leopardi, giaguari), non fanno le fusa perché la loro struttura anatomica è predisposta per il ruggito. Però i loro cuccioli emettono vibrazioni simili e con un significato analogo, anche se diverse per suono e durata, perché vengono prodotte solo nella fase espiratoria (le vere fusa sono emesse anche nella fase inspiratoria, come nei gatti).
I piccoli felini (gatto selvatico, la lince, il puma) fanno le fusa ma non ruggiscono.
Erroneamente si pensa sempre che sia il segno che l’animale sia contento, un po’ come lo scodinzolio del cane o la risata nelle persone.
In questo articolo scopriremo insieme che non sempre è cosi!
“Fare le fusa” è una espressione onomatopeica che richiama il rumore del vecchio fuso usato per filare la lana…un rumore dolce, lento, suadente: una sorta di “rrrr” ripetuta a lungo.
Le fusa sono un meccanismo complesso: nonostante gli studi e le ricerche effettuati, restano ancora un mistero.
Alcuni studi sostengono che siano prodotte da una semplice vibrazione delle corde vocali accessorie specifiche dei gatti.
Secondo altri vi sarebbe una compartecipazione del diaframma, che agirebbe come un pistone; infine, secondo alcuni, le fusa sarebbero dovute a vibrazioni della cassa toracica, in seguito a turbolenze del sangue all’interno della vena cava.
Le fusa sono anche un mezzo di comunicazione.
I gattini anche se ancora non sanno miagolare sono in grado di fare le fusa a partire dal 2° giorno di vita, per comunicare alla mamma che stanno bene, si stanno nutrendo e che sono tranquilli.
Di solito è la mamma gatta stessa che fa le fusa, anche durante l’allattamento, per rassicurare i piccoli.
Nelle specie selvatiche le fusa si limitano principalmente agli scambi tra madre e piccoli in particolare al momento della poppata delle coccole o della pulizia.
Al contrario, nel gatto domestico le fusa continuano per tutta la vita.
Tutte le occasioni sono buone per fare le fusa.
Questa è una delle ragioni per cui amiamo il gatto.
Effetto rilassante. Sembra che i gatti, mentre fanno le fusa, producano endorfine, che hanno un effetto tranquillizzante sull’animale.
Alcuni gatti, mentre fanno le fusa “fanno la pasta“, come se rivivessero il rapporto con la mamma e l’atto di succhiare il latte materno.
Il gatto fa le fusa quando lo si accarezza, quando si strofina, quando ha fame, durante la notte quando viene sotto le coperte, ma anche in situazioni meno piacevoli (perfino dal veterinario durante una visita).
Può capitare si sentire un gatto malato, ferito o perfino agonizzante che fa le fusa. Forse servono per calmarsi, o per ringraziare chi si prende cura di lui o dimostrargli che si fida.
In ogni caso esprimono una emozione intensa.
Le fusa sono terapeutiche.
Studi recenti sono giunti alla conclusione che le vibrazioni di bassa frequenza emesse durante le fusa hanno proprietà curative.
In particolare, possono alleviare il dolore, velocizzare il recupero muscolare e la cicatrizzazione ossea.
Questa scoperta spiega perché i gatti potenzialmente abbiano un recupero molto più veloce dei cani dopo un intervento chirurgico.
Oltre a queste virtù autocurative, le fusa hanno un effetto positivo anche sugli esseri umani, diminuiscono la pressione arteriosa, riducendo così il rischio di disturbi vascolari.
Una curiosità.
Come si dice “fare le fusa” nel mondo?
inglese: to purr
tedesco: schnurren
francese: ronnronner
giapponese: narashimasu
arabo: kharkhara
greco: gourgoúrisma
portoghese: ronronar
E ricordate, cari #Cassiopeiers! Errare è umano, fare le fusa è felino (Robert Byrn)