I 6 messaggi in… coda

I 6 messaggi in… coda

Si dà poca importanza al movimento della coda nel gatto, pensando che solo i cani comunichino scondizolando.
La coda conferisce al gatto più stabilità ed equilibrio nei movimenti, specialmente nei salti, ma gli consente anche di comunicare con il mondo che lo circonda.

La coda segnala gli stati d’animo e le intenzioni che il gatto prova per gli umani, per altri gatti o qualsiasi animale che ne sappia recepire il significato.

Nel nostro nuovo articolo cercheremo di capire il significato di ogni movimento della coda.

1) Coda a “punto interrogativo”
Non c’è baruffa nell’aria, tranquilli. Quando il micio tiene la coda verticale, leggeremente incurvata nella parte superiore significa che lui è tranquillo e felice di rivederci.

2) Coda alta “a crotalino”
Anche in questo regna la pace in casa. Il micio è felice, emozionato e in cerca di attenzioni. Però non adagiatevi troppo sugli allori. Lo stesso movimento viene fatto anche dal gatto che sta per marcare il territorio (il vostro divano, ad esempio) con la propria urina…

3) Coda “avvolgente”
Quando il gatto sta seduto con la coda raccolta vicino al corpo, mentre vi osserva o riflette sui massimi sistemi, si sente a proprio agio.

4) Coda tenuta sotto al corpo
Questa posizione della coda deve metterci in allerta: il gatto ha paura o sta vivendo una situazione di disagio. Spesso insieme a questo segnale ritroviamo anche delle ulteriori caratteristiche come una posizione accovacciata, orecchie volte all’indietro e pupille dilatate.

5) Coda grossa
Proprio come fanno certi uomini con la voce grossa, il gatto che prova a rendere più grande la sua coda è in realtà particolarmente impaurito. L’autodifesa adottata dall’animale si concretizza con il tentativo di sembrare più imponente e minaccioso rizzando anche tutto il pelo del corpo. Il posizionamento della coda grossa, inoltre, è molteplice: sotto al corpo, arcuata con la punta verso il basso, oppure alta. In alternativa, il gatto può rizzare il pelo e gonfiare la coda quando è particolarmente eccitato dal gioco.

6) Coda che si muove da un lato all’altro (tutta la coda o solo la punta)
Attenzione e massima allerta!
La coda che si muove da un lato all’altro ci segnala un’inquietudine, un conflitto interiore: il gatto non sa bene come gestire una situazione. Può capitare sia in caso di nervosismo o disagio fisico o anche quando, magari con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra, si appresta a ‘predare’.

I 7 errori da evitare quando si adotta un gatto: #5

I 7 errori da evitare quando si adotta un gatto: #5

Cari #Cassiopeiers!
Benvenuti alla quinta e terzultima puntata della Cassio-campagna contro la restituzione dei gatti indesiderati.

Pensate che “restituzione” e “indesiderati” siano dei termini forti? Purtroppo, è inutile nasconderci dietro una zampa.

Alcuni adottanti affrontano con superficialità la scelta di adottare un nuovo micio e gestiscono con paura la sua permanenza in casa.
Qualsiasi problema diventa poi il pretesto per riportarlo in gattile.

Nel nostro nuovo articolo, scopiremo come affrontare e risolvere eventuali disagi del micio.

Ricordiamo a tutti voi che una adozione comporta l’incrocio del vostro destino con un essere senziente, dotato di una sua emotività e con un trascorso alle spalle, spesso non facile.

E’ normale, quindi, che possano succedere degli inconvenienti: il micio può restare per timore, a lungo nascosto oppure può risultare aggressivo con gli altri animali.
Addirittura può manifestare lo stress facendo i bisognini fuori dalla lettiera (vedi i precedenti articoli del Biagio Blog, #1, #2, #3, #4).
Ma questo non deve farci scoraggiare!

Ricordiamo a tutti che quello vincente è il fattore T.P.C.: tempo, pazienza e calma.

Se il gatto che avete adottato da poco ad esempio, si strappa il pelo o si gratta di continuo dovete cercare, intanto, di capire da cosa dipenda questo atteggiamento.

In questo caso tranquilli!
C’è una soluzione per tutto, tranne quella di riportare indietro il micio al gattile o alla colonia dove lo avete preso, pensando che lì stesse meglio.

I casi sono due:
1) Il micio potrebbe non essere stato adeguatamente trattato con antiparassitari e il disagio si potrebbe risolvere semplicemente con uno dei tanti prodotti in commercio;
2) In alternativa, il micio potrebbe comportarsi così perché stressato dal nuovo ambiente, dagli odori e dalle persone che lui ancora non ha imparato a conoscere.

In questo caso ci sono varie soluzioni da provare.
a) Come avrete notato, per controllare l’ambiente i gatti segnano attentamente la casa in cui abitano con le marcature facciali, che rilasciano feromoni. Ciò avviene ogni volta che un gatto strofina il muso contro i mobili o contro le gambe.
La rimozione delle marcature può rendere il gatto ansioso.
Se il vostro gatto è stato tolto dal suo ambiente (il gattile ad esempio), le marcature facciali saranno assenti in casa: ciò può causare difficoltà al rientro nell’ambiente domestico.
Esistono dei diffusori per ambienti di marche molto note che rilasciano sostanze naturali che imitano il naturale modo del gatto di comunicare e gestire suo ambiente e spesso con esiti molto positivi.

b) In commercio esistono anche dei collari anti stress e completamente naturali.
Con una spesa accettabile, potrete avere effetti benefici nel lungo termine, che variano da gatto a gatto; certamente il micio si dovrebbe sentire meno teso e agitato.
Io stessa sto sperimentando su uno dei miei gatti un nuovo collare antistress (cruelty free e naturale): non appena avrò superato i 30 giorni di prova come indicato nella confezione provvederò a recensire il prodotto.
#StayTuned!

c) Esistono anche compresse ai feromoni e integratori alimentari con un effetto rilassante per controllare i comportamenti determinati da stress o ansia nei gatti, ma di questi non ho una personale esperienza.

Vi consigliamo, in ogni caso, di scegliere fra le varie opzioni consultandovi sempre con il vostro veterinario o comportamentalista, specialmente se per il vostro gatto sia necessario ricorrere a farmaci più mirati.

Riconsegnare un animale non è mai la soluzione. E’ solo la scelta più facile (e vigliacca).

#AdottaResponsabilmente