I 7 errori da evitare quando si adotta un gatto: #7
Cari Cassiopeiers,
finiamo in bellezza il vademecum del buon adottante, parlando di uno dei problemi più frequenti che possono manifestarsi, ma che non devono farvi impaurire.
Lo sapete… c’è una soluzione per (quasi) tutto.
Che cosa fare se il gattino appena adottato risulta affetto da micosi?
Mettiamola così, la prima cosa da NON fare è farsi prendere dal panico e riportare il gatto a chi ve lo ha dato.
Si tratta di funghi, non di antrace.
Nel nuovo articolo del Biagio Blog cerchiamo di capire perché dobbiamo affidarci, anche in questo caso, al fattore T.P.C. (Tempo Pazienza e Calma).
Senza la pretesa di essere esaurienti – per quello esiste il vostro veterinario – è bene sapere che la micosi cutanea è causata da funghi che si nutrono della cheratina presente nel pelo e nella pelle del micio.
Questa malattia colpisce più spesso i soggetti giovani o debilitati e si manifesta con zone di alopecia di forma circolare, dove la pelle può apparire ricoperta da forfora.
La micosi cutanea si può manifestare in varie parti del mantello del gatto.
Spesso si riscontra sulla superficie esterna delle orecchie, ma con la pulizia quotidiana e il contatto, l’infezione viene trasportata anche in altre zone del mantello.
L’allarmismo che ruota attorno alla micosi cutanea nasce dalla possibile trasmissione dal gatto all’uomo.
Questo avviene anche quando il gatto risulta essere portatore sano della micosi cutanea e, pur non manifestando i sintomi clinici, può contagiare le persone e altri animali con cui vive.
Se pensate di aver preso i funghi, consultate un dermatologo, che vi prescriverà le cure più adatte.
Salvo rare complicazioni, il gatto guarisce abbastanza facilmente dalla micosi cutanea.
Solo il veterinario può diagnosticare la malattia e prescrivere la cura.
Di solito, i gatti guariti dalla micosi difficilmente possono riprenderla.
Pertanto, che si tratti di tigna, rogna o altro, esiste una cura per il micio e per voi o i vostri familiari, se ne sarete contagiati.
La cura è lunga, questo sì, ma ricordatevi sempre che i funghi li potete prendere anche in piscina, al mare, a scuola, in palestra, ecc.
Scrive una che da ragazzina, quando i propri genitori raccattavano gatti abbandonati in pineta (la mela non cade lontano dall’albero) i funghi se li è presi. Nessuno batté ciglio. Terapia topica e via: l’importante era aver salvato i gatti.
Capite perché non si possono riconsegnare i gatti adottati? Sono esseri sensibili, spesso traumatizzati e impauriti che non capiranno il perché di questa crudeltà.
Non sono merce avariata o difettata.
I vostri figli li dareste indietro per un problema comportamentale o fisico? Quando una soluzione esiste, bisognerebbe darsi Tempo e, poi, con Pazienza e Calma affrontare e risolvere il problema.
Altrimenti farete i conti con la vostra coscienza. Sperando che ne abbiate una.
#AdottaResponsabilmente