Le 5 marche di lettiere più usate nell’Oasi Felina I Cassiopei

Le 5 marche di lettiere più usate nell’Oasi Felina I Cassiopei

Può sembrare un problema superfluo, ma sono in molti a chiederci quale sia la lettiera più adatta per il proprio micio.

Naturalmente la scelta della sabbietta dipende soprattutto:
1) Dal gatto: ci sono mici che dimostrano una maggiore predilezione per un tipo di granulato o diffidenza per alcuni odori;
2) Dalla dislocazione della cassetta igienica in casa o fuori sul balcone

In linea generale, quindi, una soluzione valida per tutti i gatti non esiste.

All’Oasi Felina I Cassiopei, gli ospiti possono scegliere se usufruire delle cassette con lettiera o se approfittare dell’ampio spazio verde.
Trattandosi di uno spazio all’aperto, non abbiamo la necessità di sabbiette particolarmente odorose. Ma il consiglio vale per tutti: evitate le lettiere alla lavanda, al cedro o al limone, anche se siete obbligate a tenerle le cassette in casa.
Meglio una sabbietta inodore ma con un buon potere di assorbenza.

A #Biagio e sudditi piace molto la lettiera Sanicat che ha una ottima capacità assorbente della pipì e non rilascia cattivi odori.

Per i gommini delicati dei Cassiopei, è molto apprezzata anche la lettiera Biokat’s che oltre ad essere di grana fine, assorbe benissimo gli odori e fa anche la “palla” (che, diciamocelo, si pulisce mooooolto meglio!)

Il Duca ama anche rotolarsi nella lettiera Catsan ma hanno un ottimo rapporto qualità –prezzo anche le lettiere Friskies e Amici Speciali Coop

E voi a casa che lettiere utilizzate? Attendiamo le risposte nei commenti!

Come gestiamo le adozioni: i 6 NO che diciamo più spesso

Come gestiamo le adozioni: i 6 NO che diciamo più spesso

So già che non ci crederete, ma all’Oasi Felina I Cassiopei gestiamo le adozioni in modo molto rigoroso.
Riceviamo anche pesanti critiche per questo, ma la cosa non ci sfiora minimamente.
Perché?

Perché il benessere del micio è per noi la cosa più importante, più del nostro ego, più del portafoglio del Regno.

La domanda che ci poniamo sempre è: il micio starà meglio che qui da noi? Se la risposta è sì, anche se la persona a pelle non ci piace, ingoiamo il rospo, sorridiamo e auguriamo “buona vita” a tutti.
Ma se qualcosa non ci convince o va contro le regole che ci siamo date, siamo capaci di dire “NO” anche a persone insospettabili.
Anche a persone che hanno “sempre avuto gatti” o sono “molto esperte”.

Questi sono i 6 NO che diciamo più spesso

Rifiuto del preaffido
Tutti i nostri mici sono affidati previo colloquio con una volontaria, che va a casa dell’aspirante adottante per controllare dove vive la persona.

Viene fatto compilare un questionario per capire che tipo di persona abbiamo di fronte. No, non sono domande difficili e non ci sono risposte giuste o sbagliate.
Cerchiamo solo di capire come il micio sarà trattato e come si porrà la persona di fronte a un gatto nuovo.

Se una persona non apre la sua casa alle volontarie o si rifiuta di rispondere alle domande o vuole rispondere solo a quelle che lei crede “importanti”, diciamo NO a prescindere.
Decidiamo noi quali sono le domande importanti e se non vi va bene avere un’estranea in casa che curiosi sui balconi o dietro agli angoli o nei bagni, pazienza, troveremo qualcun altro.

“Non trovo necessario sterilizzare il gatto” (tanto è un maschio)
Tutti i Cassiopei adulti sono sterilizzati, ma se viene adottato un cucciolo, chiediamo l’impegno scritto dell’adottante alla sterilizzazione. Perché il randagismo è causato dalla mancanza di sterilizzazione.
Perché un gatto sterilizzato sarà più disposto a rimanere in casa, non prenderà malattie e soprattutto non metterà al mondo cuccioli non voluti. Che poi sarebbero abbandonati, finendo a loro volta in un rifugio (se sono fortunati), alimentando una spirale infinita.

Spendiamo tanto tempo e soldi a prenderci cura dei randagi e NON ne vogliamo altri.
Per cui, chi non è d’accordo alla sterilizzazione per motivi tutti suoi (che non vogliamo sapere) renderà cuccioli da qualche altro rifugio, non dal nostro.

Casa inadeguata
La casa deve essere adeguata alle esigenze del micio. No, non pretendiamo magioni o castelli.
Alcune delle volontarie vivono in 50 metri quadrati e hanno *ehm* più di un gatto. Non andiamo oltre.

L’adeguatezza della casa riguarda la pulizia, ma anche la sicurezza.


Se una persona non pulisce la propria casa, perché dovrebbe tenere pulito un gatto? E per pulizia del gatto intendiamo la lettiera controllata più volte al giorno, ciotole lavate con sapone ecc…

Dal punto di vista della sicurezza: non è vero che tutti i gatti hanno bisogno di uscire. Non è vero che i gatti non cadono dalle terrazze. I balconi devono essere messi in sicurezza, almeno fino a che il micio non si sarà abituato alla nuova sistemazione.

I giardini sono valutati positivamente? Ni. Solo se i giardini sono perfettamente al sicuro, recintati, lontano da strade trafficate, in quel caso sono positivi, altrimenti no.

Preferiamo che il micio non corra alcun pericolo di questo genere.

Astenersi studenti
Scusate ragazzi, non è per sfiducia nei giovani, anzi. Valutiamo sempre caso per caso, ma la linea generale è questa.
S
e non vi mantenete da soli, preferiamo che una decisione che coinvolgerà così tanti soldi e così tanti anni della vostra vita, debba essere presa più avanti.
Quando avrete entrate vostre, con le quali fare quello che volete.
E’ vero che la gestione del gatto è abbastanza economica, ma comunque ci vogliono soldi: per il cibo, per la lettiera, per il veterinario.
Poi, pensate alle persone con le quali condividete la casa: quest’anno i vostri coinquilini sono tutti d’accordo nel volere un micio, ma l’anno prossimo?
E durante le vacanze, o i weekend lunghi nei quali tornate dai vostri genitori? Il micio dove starà? Concentratevi sugli studi e poi sulla ricerca di un lavoro.
Avrete tutta la vita davanti per prendere un gatto! E noi saremo lì ad aspettarvi.

No ai tirchi
Per carità, non guardiamo al conto corrente. Ma se una persona è così tirchia da non voler spendere soldi per i propri abiti o per il dentista, perché dovrebbe spendere soldi per il veterinario o in cibo di alta qualità?

Non guardiamo al portafoglio, ma alla generosità con la quale gli aspiranti adottanti si presentano a noi.

Tra i nostri adottanti ci sono persone di modeste entrate, ma che venderebbero un organo per far star bene il proprio animale domestico. Queste persone ci piacciono assai.
Cerchiamo l’amore a la generosità d’animo e un minimo di sale in zucca.
Il resto, non ci interessa.

“Avete gatti di razza?”
Sì, ne abbiamo, ma non lo diremmo mai di fronte a una richiesta del genere.
Un gatto (o cane o coniglio) non è una borsetta da mostrare, ma un essere vivente da amare.
Se cerchi un’anima che faccia compagnia alla tua, non ti deve interessare se ha gli occhi blu o il pelo lungo o un pedigree.
Sì, abbiamo tutti le nostre preferenze. A chi piacciono i gatti tigrati, a chi quelli rossi, a chi quelli bianconeri.
Ma se ti presenti cercando un gatto “di razza” non sei l’adottante che fa per noi.

E quindi, NO, non li abbiamo.

Cosa ne pensate delle regole che ci siamo date? Avete suggerimenti?